Il Governo approva la manovra di bilancio: per le imprese c’è il rifinanziamento della Sabatini e la proroga della sanatoria R&S

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di Bilancio e una serie di schemi di decreti legge e legislativi tra cui due dedicati alle tematiche fiscali e finanziarie. Il testo dei vari provvedimenti, che non è ancora noto, sarà disponibile nelle prossime settimane. In particolare, il testo del DDL di bilancio è atteso al Senato entro fine mese. Il cammino parlamentare dovrebbe essere relativamente veloce: il Governo ha infatti annunciato che il provvedimento è di fatto blindato: la maggioranza non dovrebbe infatti presentare emendamenti.

La manovra dovrebbe ammontare a circa 24 miliardi, di cui il grosso (14 miliardi) sarà assorbito dal rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale (10 miliardi) e dalla prima fase della riforma fiscale, che prevede l’eliminazione del secondo scaglione dell’Irpef (4 miliardi). A proposito di quest’ultimo intervento, si tratterà di una riduzione del valore di 260 euro che avrà effetti concreti solo sui redditi medio bassi, dal momento che per i redditi medio alti sarà di fatto sterilizzata da una riduzione dello stesso importo delle detrazioni fiscali diverse dalle spese mediche.

Le misure per le imprese

Meno tasse per chi assume

Per quanto riguarda le imprese, non ci sarà la cosiddetta mini Ires al 15%, ma un aumento delle detrazioni per le aziende che aumentano i livelli occupazionali. La formula “Chi più assume meno paga” prevede che le imprese che aumentano gli occupati rispetto all’anno precedente avranno una maggiorazione del 20% della detrazione, beneficio che in determinati casi potrebbe aumentare di un ulteriore 10%.

Nuova Sabatini in un’unica tranche

Per il sostegno agli investimenti, in uno dei decreti fiscali viene rifinanziata la Nuova Sabatini con 50 milioni di euro utilizzabili da subito per il 2023. La novità più rilevante di questa misura – spiega il Ministero delle Imprese e del made in Italy in una nota – è che il finanziamento “sarà reso fruibile per le imprese richiedenti in un’unica tranche consentendo l’accorpamento delle rate”. Si torna quindi alla fruizione completa del beneficio, come avveniva qualche anno fa. Sarà poi la Legge di Bilancio a prevedere le risorse per rifinanziare la legge Sabatini per il 2024.

Proroga della sanatoria per il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo

Arriva poi la tanto attesa proroga per le imprese che vogliono procedere al riversamento spontaneo dei crediti d’imposta per attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design.

Si tratta di un provvedimento che estende dal 30/11/2023 al 30/06/2024 i termini per accedere alla sanatoria. La scelta è legata alla recente introduzione del meccanismo della certificazione delle attività, che dovrebbe entrare in vigore a inizio 2024 dopo l’emanazione delle linee guida da parte del Mimit e la costituzione dell’Albo dei certificatori.

L’idea di base è quella di consentire alle aziende, una volta conosciute le regole previste dalle linee guida, di scegliere se certificare le attività effettuate oppure, in caso di non conformità, provvedere al riversamento spontaneo.

Reshoring

Previste infine alcune norme per favorire chi torna a produrre in Italia (reshoring).

Viene previsto, spiega il Mimit, “l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione”.

Le imprese beneficiarie di questi incentivi dovranno restituirli qualora delocalizzassero nuovamente le attività.

Niente Transizione 5.0 (per ora)

Nessun cenno invece all’attesissimo piano Transizione 5.0, che non dovrebbe infatti essere presente nel disegno di legge di bilancio.

Come è noto il piano Transizione 5.0 prevederà incentivi all’acquisto di beni strumentali che consentiranno alle imprese di accelerare la transizione green.

Non si tratta di una retromarcia, ma di una scelta “forzata”: le risorse per il finanziamento del piano (4,04 miliardi) infatti devono arrivare dal piano RePower EU, sul quale sono ancora in corso colloqui con la Commissione Europea.

Una volta ricevuto il via libera da Bruxelles, l’intervento potrebbe entrare nel maxi emendamento finale al ddl di bilancio o (a nostro avviso più probabilmente) essere oggetto di un provvedimento ad hoc.

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