Chips Act italiano, la Federazione Anie accoglie con favore l’approvazione da parte del Cdm: “Grande opportunità per la nostra industria”

Una straordinaria opportunità per l’industria dell’elettronica italiana: è questo il giudizio che esprime la Federazione Anie sul “Chips Act italiano” che ha ricevuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri con l’approvazione del cosiddetto “Decreto Omnibus”.

La Federazione, che all’interno di Confindustria rappresenta le imprese elettroniche ed elettrotecniche, ha partecipato con Confindustria ad un dialogo costante con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, offrendo un quadro dei fabbisogni nazionali necessari a garantire sicurezza nell’approvvigionamento puntando allo sviluppo del piano nazionale sulla microelettronica.

Il provvedimento, contenuto nel decreto approvato ieri di Consiglio dei Ministri, servirà ad anticipare la legislazione europea in un settore di grande rilevanza sia per la sicurezza comunitaria che nazionale.

Le novità introdotte a supporto della filiera della Microelettronica italiana

Sulla scia di quanto annunciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il decreto presentato anticipa alcune misure che verranno delineate con maggiori dettagli nel piano nazionale sulla microelettronica, come lo stanziamento di 700 milioni a supporto della filiera italiana sui complessivi 30 milioni che verranno stanziati attraverso il Ministero dell’Università nei prossimi 5 anni.

Queste risorse serviranno a incentivare le attività di ricerca e lo sviluppo nel settore dei semiconduttori, oltre che ad attirare investimenti esteri in questo campo, attraverso un credito d’imposta maggiorato

Tra le misure introdotte, inoltre, vi sono:

  • la creazione di un Comitato tecnico permanente per la Microelettronica al Mimit che si avvarrà, per l’analisi scientifica, del Centro italiano per il design dei circuiti integrati e semiconduttori
  • un incremento degli stanziamenti annuali per la Ricerca Scientifica e tecnologica, anche in considerazione delle accresciute esigenze di partecipazione dell’Italia al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo europei

“Il Chips Act – dichiara Filippo Girardi, presidente di Anie Federazione – rappresenta una straordinaria opportunità per l’industria dell’elettronica italiana. Migliora la sicurezza degli approvvigionamenti, dà una prospettiva di resilienza e sovranità tecnologica nel settore dei chip e dei semiconduttori, e altrettanto fa per lo sviluppo di nuove opportunità commerciali. Non da ultimo, crea le condizioni per una occupazione di qualità”.

“Accogliamo dunque con favore il testo del decreto e ribadiamo il nostro impegno ad assicurare ogni possibile collaborazione direttamente con le Istituzioni per supportare lo sviluppo di politiche industriali di settore. Soprattutto per il piano nazionale sulla microelettronica, annunciato dal ministro Adolfo Urso”, aggiunge.

Semiconduttori, l’Italia terza in Europa per produzione

Misure rivolte a sostenere una filiera che diventerà sempre più strategica nei prossimi anni: i semiconduttori, infatti, sono indispensabili per la trasformazione sostenibile e digitale dell’UE e per questo il raggiungimento della sovranità in questo settore (in termini di indipendenza dagli altri Paesi per l’approvvigionamento) rientra in una delle “dipendenze strategiche” che la Commissione europea intende superare attraverso le azioni stabilite nella strategia industriale europea.

In Italia, il mercato dei semiconduttori ha registrato nel 2022, secondo i dati forniti dal World Semiconductor Trade Statistic (WSTS), un giro di affari complessivo di 1,6 miliardi di euro, con una quota del 3,3% circa dell’intero mercato europeo, che nel 2022 ha superato un valore di 54 miliardi di dollari.

L’industria è il principale mercato di destinazione dei semiconduttori in Italia e al solo settore automotive sono destinate circa il 40% delle vendite complessive.

La produzione di semiconduttori in Italia si inquadra nel più ampio settore della Componentistica elettronica che vede nel nostro Paese una base manifatturiera di grande rilievo.

Con un valore della produzione industriale poco inferiore ai 7 miliardi di euro, l’Italia è il terzo produttore di componentistica elettronica in un’Unione Europea che vede in cinque Paesi concentrato oltre il 70% della produzione industriale del settore.

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